Italo Calvino 1923 - 1985 |
La Leggerezza è il primo dei valori che lo scrittore propone e dice "la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso". Afferma infatti di aver avuto la sensazione che la pesantezza, l'inerzia e l'opacità del mondo rendessero tutto di pietra, come stregati dalla testa di medusa. Se il peso del vivere sta quindi nelle costrizioni e "anche ciò che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell'intelligenza sfuggono a questa condanna". La leggerezza che consiglia Calvino è pensosa, contrapposta alla frivolezza, "anzi - dice- la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante ed opaca. (...) Se volessi scegliere un simbolo augurale per l'affacciarsi al nuovo millennio, sceglierei questo: l'agile salto improvviso del poeta filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo (si riferisce ad un immagine di Cavalcanti narrata nel Decameron (VI, 9), che salta con leggiadria giù dal cavallo), dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero di automobili arrugginite. (...) La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso. Paul Valery ha detto: "Il faut etre leger comme l'oiseau, et non comme la plume (Deve essere leggero come un uccello, non come la piuma)"".